Scrivere per un pubblico vuol dire occuparsi innanzitutto di storytelling, ovvero di raccontare storie. È un termine che deriva dall’inglese, e che potremmo tradurre  con la parola “affabulazione”. Infatti, quando abbiamo un’idea, una storia pregnante e profonda, ma anche di intenzione comica, una visione da organizzare al meglio, oppure  una banale informazione da veicolare con uno scritto, occorre strutturare il testo come se si trattasse di una “favola”. Intendo dire che lo scritto non solo deve avere un intreccio preciso e trasmettere contenuti determinati ma, allo stesso tempo, deve essere capace di affascinare ed emozionare per raggiungere la sua auspicata “efficacia comunicativa”.

Come esiste lo storytelling artistico (il quale tocca, trasversalmente, la letteratura, il cinema, il teatro, la pittura, ma anche l’opera lirica), esiste uno storytelling quotidiano, che riguarda invece la televisione, per esempio, ma anche vari altri settori, come quello pedagogico con i libri per i più piccoli e, in maniera decisiva, quello pubblicitario e aziendale.

Da sempre, il bisogno di raccontare storie e trasmettere idee fa parte degli istinti dell’uomo; pensate alle pitture rupestri, o alle famiglie raccolte intorno ai focolari… Comunicare in maniera fruttuosa è un vantaggio per ciò che attiene alla letteratura e all’arte in generale, come è ovvio che sia, ma anche alla scrittura di contenuti per il web, o di carattere puramente commerciale, come la brochure di un’azienda. Vuoi che la tua storia segni una svolta? Affidati a un team di esperti: DotGhost.