Chiara Zanetti

Scrivere per un pubblico vuol dire occuparsi innanzitutto di storytelling, ovvero di raccontare storie.
Di base, occorre strutturare ogni testo come se si trattasse di una “favola”, nel senso che lo scritto non solo deve avere un’organizzazione interna e trasmettere contenuti precisi, ma deve essere capace di affascinare ed emozionare per raggiungere la sua auspicata “efficacia comunicativa”. Il ghostwriter sa bene che per lavorare al meglio e ottenerla davvero occorrono capacità particolari: mi riferisco a una reale intenzione d’ascolto, come al valore conferito al linguaggio quale pregnante strumento espressivo. 

In ogni caso, come esiste lo storytelling artistico (che tocca, trasversalmente, la letteratura, il cinema, il teatro, la pittura ecc.), esiste uno storytelling quotidiano, che riguarda invece la televisione e vari altri settori, come quello pedagogico con i libri per i più piccoli, nonché quello pubblicitario e aziendale.

Da sempre, il bisogno di raccontare fa parte degli istinti dell’uomo; basti pensare alle pitture rupestri, o alle famiglie raccolte intorno ai focolari…

Comunicare in maniera fruttuosa è pertanto un vantaggio per quanto attiene alla letteratura e all’arte, ma anche alla scrittura di contenuti per il web o di carattere puramente commerciale. Ecco per quale ragione per l’individuo che dà importanza a un progetto di comunicazione, l’opzione più valida rimane affidarsi a professionisti che sappiano trattarlo.