poesia

Fondali

Al risveglio levo il rosso

al ricordo,
e intanto lui,
nel buio del giorno,
orchestra una danza che non
conoscerò mai.

Di sera la luce si insinua
e presagisce il corteo notturno.

Assaggio allora le profezie
di un’assenza,
che sfilerà nei sogni
a occhi chiusi
e che la memoria,
ignara al sopruso,
continuerà a intessere
tra intuizioni.

Di giorno il tuo volto.
di sera tu, leone e unicorno,
la notte…

Inafferrabile
acqua scolpita,
carpisco pietre
tra i mari del Sud.

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Ghostwriter, editor e copywriter   

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